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Amici Corecco

Con la Cattedra Corecco la facoltà di teologia di Lugano vuole incontrare l’umanità

Sabato 7 novembre si terrà l’inaugurazione ufficiale della Cattedra accademica della Facoltà di teologia di Lugano (FTL), intitolata al ticinese Eugenio Corecco (1931-1995), vescovo ed insigne canonista. La lectio magistralis è prevista che sia tenuta dal cardinale Pietro Parolin, segretario di stato vaticano probabilmente in modalità onliline, dato che la visita ufficiale del porporato in Svizzera, come annunciato ieri dal Dipartimento degli esteri della confederazione, è stata annullata causa coronavirus. Il tema trattato da Parolin è «La vulnerabilità: una rinnovata prospettiva di dignità umana». Fragilità e limite sono aspetti con i quali tutti in questo periodo stiamo facendo i conti. Per capire cosa c’entrano con l’evento di sabato e con la Cattedra che sarà istituita, ne parliamo con il rettore della FTL, prof. René Roux chiamato a presiedere il comitato scientifico della stessa, ruolo per il quale si dice «grato» alla Fondazione Eugenio Corecco che mette a disposizione i fondi necessari.

Come è nata l’idea di istituire una Cattedra in memoria di mons. Corecco? La Fondazione Eugenio Corecco mi ha proposto di creare all’interno della FTL un’unità accademica, una Cattedra appunto, con un duplice fine: da un lato l’approfondimento della conoscenza di questo vescovo ticinese, molto amato in Ticino e non solo; dall’altro cercare di proseguire e rendere fruttuoso il suo magistero ancora vivo nel cuore dei molti che lo hanno conosciuto. La proposta è stata accettata di buon grado dal Consiglio di Facoltà e il convegno di sabato è il primo frutto di questa nuova collaborazione.

Corecco è stato un canonista, ma anche un pastore e un uomo di fede, oltretutto provato dalla malattia. Quali intuizioni del suo magistero ritiene più importanti? Nel campo scientifico il suo influsso sul diritto canonico è stato determinante in particolare nel lavoro di revisione dell’attuale Codice di diritto canonico della Chiesa latina. Ma non è stato soltanto un teorico del diritto: è stato anche un vescovo che ha lasciato un’impronta molto forte in Ticino e quindi c’è anche un interesse nell’approfondire la sua azione pastorale. Mi ha molto colpito constatare, ancora oggi, quanto questo uomo di fede abbia inciso sulla vita della gente. Corecco ha scritto diversi libri ma credo che le cose più importanti e più interessanti le abbia scritte nel cuore delle persone che lo hanno incontrato e che lo hanno conosciuto.

Pur non avendolo conosciuto di persona, lei nutre molta stima per il compianto vescovo di Lugano... Sono arrivato in Ticino 6 anni fa. Di mons. Corecco avevo solo sentito parlare quando ero seminarista. Sapevo che era un canonista di fama mondiale ma nulla più. Quando ho accettato l’incarico presso la FTL mi sono ovviamente informato e ho scoperto che la facoltà stessa era stata fondata da Corecco e – tra i tanti progetti da lui iniziati – a questo ci teneva in modo particolare. Mi ha colpito molto la sua attenzione, quasi patriottica, per il Ticino. È in questa ottica che si capisce la sua intenzione di fondare un’istituzione accademica in Ticino che veniva in qualche modo nel 1992 a colmare un vuoto sullo stesso territorio e che ha probabilmente dato coraggio per iniziare l’altra iniziativa accademica, questa volta con finanziamenti più consistenti da parte pubblica, quella dell’Università della Svizzera italiana (USI).

Quale facoltà sognava Corecco? Corecco aveva una visione culturale e teologica ampia: sognava una facoltà particolarmente vicina alle esigenze di tutta la Chiesa. Da Lugano guardava al resto del mondo. Infatti oggi molti Paesi di missione trovano nella nostra piccola facoltà, ma molto internazionale, un punto d’appoggio.

Quali saranno i prossimi passi della Cattedra? Credo necessario adesso curare un’edizione completa e ragionata delle opere di Corecco. Il 20 novembre verrà presentata ufficialmente la biografia di mons. Corecco scritta dalla professoressa Antonietta Moretti. Un lavoro fondamentale che sarà la base per poter partire nella creazione dell’opera omnia e per futuri altri approfondimenti. La Cattedra, però, non vuole fare un monumento al passato ma soprattutto interrogarsi, alla luce del pensiero di Corecco, sui problemi attuali. Il convegno di sabato prossimo sulle «vulnerabilità» va proprio in questa direzione.

Programma del Convegno

9.30 Saluto delle autorità accademiche e politiche

10.00 Presentazione e prolusione del rettore della FTL prof. René Roux

10.30 Lectio magistralis «LA VULNERABILITÀ: UNA RINNOVATA PROSPETTIVA DI DIGNITÀ UMANA» S. Em. Card. Pietro Parolin

11.40 Relazione «UN DIRITTO DELL’IN-ESISTENZA? VULNERABILITÀ E TUTELA DELLA PERSONA» prof. dr. Salvatore Amato

15.00 Tavola rotonda esperienziale: «CATEGORIE VULNERABILI A RISCHIO». Ospiti: prof. dr. Ernesto Caffo, dr. med. Franco Tanzi, prof. dr. Mauro Baranzini. Modera: Lina Simoneschi

16.30 Conclusioni: S. Em. Card. Angelo Scola Il convegno del 7 novembre si terrà all’Hotel De La Paix a Lugano e online. Nel rispetto delle norme sanitarie i posti in presenza sono limitati. Per prenotazioni e iscrizioni: tel. +41 (0) 58 666 45 55, info@teologialugano.ch.

Federico Anzini

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