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Amici Corecco

Bollettino N. 6

Questo Bollettino appare a più di due anni dalla pubblicazione dell’ultimo. Nel frattempo la nostra Associazione ha promosso a Lugano il Congresso internazionale Per una convivenza tra i popoli. Migrazioni e multiculturalità e ne ha pubblicato gli Atti, ha quasi completato l’organizzazione dell’archivio e si è finalmente dotata di un migliore segretariato. Tuttavia, l’esigenza di dare alle stampe un nuovo numero del Bollettino si è fatta sempre più viva. Mi auguro che quanto vi trovate ora nelle mani possa soddisfare le vostre attese.

Questo sesto numero si apre con un ricordo ed una testimonianza di Mons. Corrado Cortella, che fu Vicario generale di Mons. Corecco dal 1986 al 1991 e che è morto lo scorso mese di marzo. Presentiamo un’intervista rilasciata a Rita Monotti ed al sottoscritto alcuni anni or sono, in un tranquillo pomeriggio estivo, quando le sue condizioni di salute erano ancora discrete. Da essa traspare soprattutto l’amicizia e la stima reciproca che hanno legato questi due sacerdoti, un’amicizia ed una stima che sono state particolarmente preziose durante il periodo in cui hanno collaborato nella Curia vescovile di Lugano. Mi sembra che, accanto a tratti più conosciuti della personalità di Eugenio Corecco, ne escano anche alcuni meno noti, ma che vale la pena far tornare alla memoria.

La sezione «Inediti e varia» è interamente dedicata ad interventi che il nostro compianto vescovo ha compiuto a proposito del rispetto della vita, in particolare quando questa è ancora nascente, nel ventre della donna, oppure quando è gravemente segnata dalla malattia, dal dolore o dal peso degli anni. Riportiamo interventi indirizzati sia agli operatori sanitari, che ai loro pazienti; ma di fatto tutte le persone sono in qualche modo chiamate in causa, perché la debolezza fisica o psichica, nelle molteplici forme in cui si manifesta, ci interpella tutti e pone radicali domande sul senso della vita, domande che Mons. Corecco non ha evitato, ma che ha vissuto in tutta la loro drammaticità ed ha voluto condividere con i fedeli che gli erano stati affidati nel suo ministero pastorale e con tutti gli uomini disposti ad ascoltarlo.

Il Consiglio direttivo ha ritenuto utile riportare a conoscenza dei soci queste riflessioni - che il vescovo Eugenio ha sviluppato soprattutto durante i suoi ultimi anni di vita, segnati dall’aggravarsi inesorabile della malattia - alla luce della crescente diffusione di una mentalità sempre meno capace di sostenere il dramma causato dalla malattia e dalla vecchiaia e perciò soggetta alla tentazione di risolvere il problema sopprimendolo. Ne sono un esempio sia la facilità con cui tutto sommato viene spesso affrontata la questione dell’aborto provocato, sia la lenta ma apparentemente inesorabile diffusione dell’eutanasia, che oggi viene addirittura proposta da personale «specializzato» nelle case per anziani e negli ospedali, mettendo in serio imbarazzo i differenti operatori sanitari.

Il valore delle parole del vescovo Eugenio è da cercare principalmente nel fatto che esse nascono dalla sua esperienza, difficile, combattuta, ma caratterizzata dalla letizia che viene da una fede profondamente vissuta, un’esperienza che può essere una proposta per tutti.

Anche la sezione dedicata all’«epistolario» offre alcune riflessioni di Mons. Corecco a proposito della sofferenza fisica; pubblichiamo infatti alcune lettere inviate ad una giovane gravemente malata. Da esse emerge, oltre ad un chiaro giudizio sul senso della vita, anche la sensibilità con la quale Eugenio Corecco sapeva accompagnare le persone che, in un modo o nell’altro, si affidavano alla sua amicizia ed al suo discernimento.

Nell’ultima sezione del Bollettino, quella dedicata alla vita della nostra associazione, potete trovare un resoconto del Congresso internazionale organizzato nel 2002 ed uno dell’ultima assemblea generale, quella tenutasi il 1° marzo 2004. Qui attiro la vostra attenzione unicamente sulla proposta avanzata dall’abate di Hauterive, P. Mauro Lepori O. 4 Cist., a proposito di una giornata di convivenza, che, data la cordiale accoglienza da parte dell’assemblea, è già stata prevista per domenica 3 ottobre p.v. a Lugano-Breganzona, presso il Collegio Pio XII. Vi invito a riservare questa data.

Sac. Patrizio Foletti Vicepresidente dell’Associazione Lugano, 10 luglio 2004