«Gli ambiti che trattiamo, dal religioso, al politico al sociale, sono di grande interesse per la società e le sue sfide: pensiamo alle domande sul fine vita, alla gestione dei flussi migratori o delle differenze culturali e di genere, al confronto con le nuove tecnologie. Dobbiamo essere su questi e altri temi la dimostrazione di una fede concreta che non ha vergogna di esprimersi o paura di dialogare. È su questo dialogo con la società che investirà la Facoltà anche nel futuro», ci dice il rettore Roux che incontriamo in vista dell’inizio di un nuovo anno accademico che per la Facoltà di teologia di Lugano corrisponde al compleanno dei trent’anni. Fortemente voluta dall’allora vescovo di Lugano, mons. Eugenio Corecco, fu istituita nel ‘93 dopo essere nata, l’anno prima, quale Istituto teologico di Lugano. Oggi è istituzione internazionalmente riconosciuta e affiliata all’Università della Svizzera italiana (USI). Intervista di Laura Quadri per Catholica.
L’intuizione di mons. Corecco
«Gli ideali di mons. Corecco, nel dare inizio a questa opera – sottolinea René Roux, rettore della Facoltà – furono molteplici: si voleva dare vita a Lugano a un Centro accademico europeo, per incrementare la ricerca e l’insegnamento della filosofia e della teologia nello spirito del magistero della Chiesa ma anche contribuire al rinnovamento della Chiesa svizzera mediante il proficuo incontro tra fede e cultura contemporanea e, soprattutto, fare in modo che la Svizzera italiana si dotasse di una prima istituzione a livello universitario, così da preparare anche i fedeli laici a operare nel mondo con maturità e consapevolezza. Un sogno che è nel frattempo diventato una bella realtà e che ci guida anche oggi».
Dalla filosofia al diritto
In un percorso lungo trent’anni, e a partire da quelle intuizioni originarie, la Facoltà ha potuto specializzarsi, come ci spiega il Rettore, in alcuni settori: «Oggi siamo riconosciuti per la ricerca svolta negli ambiti della teologia dogmatica, della morale e della teologia biblica, ma negli ultimi anni abbiamo anche incrementato lo studio della filosofia. Un terzo e importante settore riguarda le Scienze religiose, attraverso le quali materie come la filosofia, la politica o la storia si relazionano a una dimensione religiosa. Infine, su ispirazione di Corecco stesso, un settore di studi molto sviluppato è quello del diritto canonico, con un’attenzione anche al diritto comparato delle religioni».
L’istituto di teologia pastorale
Tra le ultime novità, anche la creazione, in corso, dell’Istituto di teologia pastorale: «La FTL è sempre alla ricerca di nuove forme di servizio alla popolazione ticinese. L’Istituto di pastorale si colloca in questa ricerca: con lo scopo di preparare maestri, professori, catechisti, si presenta una nuova proposta formativa che risponda alle esigenze della società cosiddetta “post-cristiana” fornendo strumenti interpretativi di una conoscenza culturale basica».
Uno dei suoi progetti, descritto interamente sul sito della FTL e dal titolo «Eres», «si compone di una parte teorica in cui si affrontano le diverse discipline teologiche, storiche e filosofiche, e di una parte laboratoriale a seconda del curriculum scelto».
Un clima internazionale
All’attenzione al territorio si unisce la forte internazionalità ormai affermata dell’istituzione: «In effetti, abbiamo avuto, sin dagli inizi, un numero considerevole di studenti iscritti ai nostri corsi, provenienti dall’Italia, dall’Europa dell’Est, dall’America Latina e dall’Asia, per i quali, in modo innovativo rispetto ad altre realtà, la FTL è stata tra le prime ad adottare il sistema della “didattica a distanza”, ovvero lezioni online che potevano essere seguite da qualunque parte del mondo». Sempre a livello internazionale, «la FTL conta attualmente più di 30 collaborazioni con atenei universitari e centri di cultura».
Con l'USI e altre facoltà
E rispetto alla Svizzera? «La Facoltà è perfettamente inserita all’interno della panoramica delle facoltà teologiche del Paese, vi sono riunioni costanti dei decani e dei rettori, sia di quelle cattoliche che protestanti. Un compito che ci sta attualmente occupando è l’attuazione a livello svizzero della costituzione apostolica voluta dal Papa per la riorganizzazione degli studi teologici, la “Veritatis gaudium”». Tra gli auspici per il futuro quello che l’affiliazione ormai in atto con l’USI possa proseguire rafforzandosi.