La Facoltà di Teologia di Lugano (FTL) nasce e compie le prime mosse operative a partire da una valutazione della situazione ecclesiale degli inizi anni ‘80 del secolo scorso. Il grembo della riflessione teologica, in vista di una progettualità, è l'amicizia e la solidarietà affettiva e culturale di alcuni docenti che operavano nell'ambito della Facoltà di teologia dell'Università Cattolica di Friburgo, e delle loro amicizie. La teologia insegnata in quel frangente storico nell’Ateneo friburghese pativa di un certo scollamento con il Magistero proposto dal Papa Giovanni Paolo II e dal suo sentire teologico e antropologico. Anche i rapporti umani e il dibattito accademico in quella Facoltà teologica risentivano di questa non sintonia, che comportava anche una certa fatica nell’insegnamento. Alla proposta di creare un nuovo Istituto accademico di teologia i docenti più sensibili e attivi furono don Eugenio Corecco, i docenti dell’Ordine dei domenicani padre Christoph Schönborn e padre Guy Bedouelle e don Angelo Scola, tra loro anche umanamente solidali. L’abitazione di Corecco e Scola, in rue de Gambach a Friburgo, divenne presto luogo di creativi dibattiti, oltre che dimora di alcuni studenti universitari. La nomina del Prof. don Eugenio Corecco a Vescovo di Lugano (1986) fece scattare la decisione operativa di dare vita a questa novità teologica che accogliesse la scelta di una linea più omogenea e più cordialmente in sintonia con il Magistero Pontificio, oltre una interpretazione più corretta del Concilio Vaticano II. I padri ispiratori di questo nuovo e operativo sentire teologico della futura FTL godevano di fama internazionale: Henry de Lubac, Hans Urs von Balthasar, Joseph Ratzinger, i quali diedero vita anche a una rivista quale strumento internazionale di lavoro teologico intitolata significativamente Communio, titolo che riassume bene l'impronta della loro visione teologica. Il vescovo Corecco intendeva inoltre riportare il Seminario Diocesano da Friburgo a Lugano, per formare direttamente in Diocesi i futuri preti. Occorreva passare dalla progettazione ideale a quella fattuale. A me è stata data la possibilità di entrare in questa avventura solo in questo momento operativo, servendo come Segretario generale il vescovo Corecco e il primo Rettore della Facoltà, il gesuita Georges Chantraine, proveniente dall’Institut d’Études Théologiques di Bruxelles (IET). Di questi inizi si conosce poco un episodio che vale la pena ricordare, riguardante il logo scelto per rappresentare la FTL nei Convegni/Congressi, sulla carta intestata, nelle manifestazioni pubbliche. Il logo della FTL riproduce lo stemma vescovile di mons. Corecco, Fondatore della medesima. Lo stemma, posto in campo azzurro è contornato dalle dodici stelle della bandiera ufficiale della Comunità europea, di cui la Svizzera non ne fa parte politicamente, ma certamente vi appartiene per le sue radici cristiane. Occorre far attenzione alle due parti del motto in latino: “Memores dignitatis humanae/ad carismata meliora intenti” (“Memori del valore della dignità umana, protesi verso gli ideali più alti”). Queste parole racchiudono lo spirito e l'intendimento della nascitura Facoltà di Teologia, che si proponeva di rappresentare l'essenza dell'umanesimo cristiano. La prima parte della frase, infatti, è la trasposizione quasi letterale dello stemma incastonato nell'antico Municipio di Praga, città europea culturalmente tra le più riconosciute nell'Europa tra XIV–XVII secolo. Se la prima parte del motto ripropone certamente il carattere del pensiero umanista, la seconda è pensata come compimento del primo intendimento dal punto di vista cristiano. Si tratta di una riproposizione di 1Cor 12,31 di S. Paolo: “Protesi verso i carismi più alti”. Anche il lavoro teologico, che s’inoltra nel Mistero cristiano, è proteso a raggiungere i valori più alti, che però sono concepiti come “dono” (chàrisma) dall’Alto offerto alla vita della comunità cristiana.
mons. Willy Volonté, primo Segretario generale della FTL